mercoledì 4 febbraio 2009

Riflessioni pomeridiane

Ho ormai preso la sana abitudine, appena finito di pranzare, di prendermi un po' di tempo.
Camminare da solo ascoltando un po' di musica, è il miglior modo di ritrovarsi, guardarsi dentro, fare un sunto di quello che sta succedendo.
Prima lo facevo spesso, camminare era un'abitudine quando i tempi della mia vita erano diversi e gli spazi più dilatati.
Un po' di fibra,qualcosa dei king of convenience e subsonica, poca musica in una mezzora.
poca musica ma di certo tanti pensieri. pensieri che si affollano in un turbinio, talmente tanti, e rapidi, che spesso è difficile raccoglierli, riassumerli.
Oggi mi sono sforzato di non pensarci, ma è difficile!
Non c'è telegiornale, giornale, trasmissione radiofonica o televisiva che non apra con lo stesso titolo.
Una persona, una donna, una ragazza, "morta" 17 anni fa a cui un uomo generoso ha dedicato un'intera vita immolandosi in un sacrificio non comune.
mi chiedo con gli occhi lucidi come si possa, fingendosi difensori della "vita", non rispettare una scelta così difficile e dolorosa.
Evito sempre in questi giorni le immagini che scorrono e raccontano in modo quasi ludico, come fosse una battaglia tra giusto ed ingiusto, e non un momento di intimo dolore.
E' curioso vedere quello che, neppure il più sanguinario terrorista farebbe di fronte al più acerrimo nemico, lanciarsi contro l'ambulanza che trasporta il corpo ormai spento.
Qual'è la battaglia che si sta combattendo?
Chi sono gli astanti in campo?
Qual'è la carità cristiana a cui in tanti si appellano?
Perchè tante parole sprecate da saccenti boriosi vestiti di nero stretti in una collottola che forse poco sangue fa arrivare al cervello?
Che vita è una vita non vissuta, quale Dio, creatore acconsentirebbe a un tale scempio.
Io Credo, e credo che dopo questa vita (altrimenti tutto questo non avrebbe senso) qualcosa ci attenda.
Imprigionare uno spirito in un corpo morto, equivale condannare un essere vivente a un inferno che non è nostro compito di uomini propinare a nostri simili.
Quale difesa della vita? mi sembra più una difesa di un'ideologia malata e anacronistica, egoistica e poco rispettoso del prossimo.
Un uomo soffre, soffre da 17 anni vedendo il proprio frutto avvizzirsi come un fiore senza nutrimento.
a volte mi vergogno, mi vergogno di professare questa fede.
Mi vergogno quando si difende la non vita di un corpo spento e si riabilitano uomini che negano la shoah...
Mi vergogno quando si difende la non vita di un corpo spento e non si prende una posizione seria su quello che questo mondo malato ci serve ogni giorno... su quante creature, grandi o appena venute alla luce, si spengono per il nostro disinteresse.
Non venitemi a dire "ma è viva!"... se così fosse diventerei cattivo. Diventerei cattivo a tal punto di augurarvi quella che voi considerate vita.
Non capisco come, un momento così intimo come la morte, debba essere esternato in modo così chiassoso e poco delicato.
Sono tante le cose che non capisco, e sono sicuro che nessuno potrà darmi una risposta soddisfacente, quello che è certo è che continuerò a camminare e a pensare... forse a qualcuno servirebbe!

Sagge parole...

Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso
l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non
poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche.
-Toro Seduto-